La piramide dei risultati
Spesso ci domandiamo come essere più efficaci, come raggiungere risultati di valore e come motivare chi lavora con noi. Quante volte desideriamo riuscire a trasmettere la giusta energia per portare il team al conseguimento del traguardo? E, d’altro canto, quante volte pensiamo che mansioni e riunioni siano prive di valore aggiunto?
Per raggiungere e far raggiungere al nostro team risultati migliori occorre comprendere come nascano le nostre azioni ed il modello sottostante ci permette di riuscirci.
Diffuso negli Stati Uniti a partire dagli anni Settanta con il nome di Piramide dei risultati il modello sovrastante trova applicazione in tutti i processi che coinvolgono il raggiungimento di risultati: perché se è vero che tutte le azioni producono risultati è altrettanto vero che per modificare i risultati occorre mutare le nostre azioni.
La piramide dei risultati mostra, quindi, come le tre componenti essenziali delle organizzazioni – esperienze, credenze e azioni – funzionino in armonia tra loro per il raggiungimento dei risultati: le esperienze dirette e indirette si stabiliscono in credenze, le credenze influenzano le azioni che compiamo e le azioni determinano, a loro volta, i risultati che otteniamo.
In altri termini, se si desidera che la propria organizzazione cambi, il processo volto al miglioramento dei risultati diventa possibile solo se si lavora sulle esperienze. Infatti, si può incidere sul piano delle azioni e, quindi, sul piano dei traguardi, solo se mutano le convinzioni legate all’esperienza che viviamo, solo se si mostrano nuovi metodi di lavoro e nuovi modelli di pensiero. Non basta suggerire al nostro collaboratore di adottare un comportamento differente, in questo modo, infatti, le nostre parole non lasceranno traccia. Per modificare davvero un comportamento occorre lavorare sulle radici solide e concrete del nostro agire: le esperienze e le idee che ci facciamo di esse.
Ecco che, dunque, per modificare i risultati occorre modificare le esperienze, facendone di nuove o dotando quelle vecchie di un nuovo significato. Solo in questo modo le esperienze modificheranno o creeranno nuove convinzioni che saranno, a loro volta, in grado di produrre azioni diverse con conseguenti risultati differenti. Il saggio Einstein era solito ricordare: “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati e non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”.
Riferimenti
Connors R., Smith T.: Change the Culture, Change the Game: The Breakthrough Strategy for Energizing Your Organization and Creating Accountability for Results, Portfolio Penguin, New York, 2011.
Corsaro N., Marconato A., Safety Expo, (diapositive) Aifos, 2016
Marconato A.: Uno strumento per il cambiamento: la piramide dei risultati, (art) pubblicato su Coaching&coaching.