La finestra di Johari

La “Johari Window” fu elaborata da due psicologi e ricercatori dell’Università della California negli anni ‘50, tanto che tale termine deriva dalla combinazione dei loro nomi: Joe Luft e Harry Ingham.

Ampliamente utilizzata nella psicologia aziendale per rafforzate le relazioni di gruppo e migliorare le nostre interazioni interpersonali, la finestra di Johari è un utile strumento per comprendere le dinamiche sottese alla comunicatività tra le persone.

Infatti, attraverso i quattro quadranti che formano il modello è possibile raggiungere una maggiore conoscenza di se stessi e, conseguentemente, permettere agli altri di conoscerci meglio. Ciò rappresenta una chiave d’efficienza sia nel lavoro in team sia nei rapporti con i collaboratori esterni perché ci consente di condividere informazioni importanti, migliorando in questo modo il livello comunicativo e, quindi, il livello relazionale.

 

 

Il primo termine di distinzione dei quattro quadranti si basa su ciò che noi sappiamo di noi stessi e ciò che gli altri sanno di noi. Infatti, quando interagiamo con altre persone possiamo essere disposti a svelare alcuni particolari di noi (quadrante aperto: io so e gli altri sanno, dimensione dell’arena), mentre altri li possiamo tenere privati (quadrante nascosto: io so, ma gli altri non sanno, dimensione della facciata). Ancora, possono esserci degli elementi dentro di noi che sono nascosti agli altri e che rimangono anche per noi sul piano dell’inconscio (quadrante sconosciuto: io non so e gli altri non sanno, dimensione dell’ignoto). Infine, vi è il caso in cui riveliamo nostro malgrado elementi di cui non siamo consapevoli, ma che agli occhi degli altri appaiono chiari (quadrate cieco: io non so, ma gli altri sanno, dimensione di cecità). È questo il caso, per esempio, di un rossore o di un tremore che ci tradiscono.  

I quadranti descritti non hanno confini rigidi: all’improvviso possiamo decidere, infatti, di condividere un’informazione che prima di allora era rimasta nella zona nascosta.  

Quale quadrante risulta essere strategico per il business? 

Il quadrante dell’arena perché i rapporti formali e razionali efficaci avvengono fra “Io aperti” che si confrontano e negoziano soluzioni. Il nostro obiettivo dovrà essere allora quello di ampliare la nostra area pubblica restringendo gli altri quadranti attraverso l’accettazione positiva dei feedback ricevuti (diminuzione del quadrante cieco), l’apertura del sé senza il timore dei giudizi altrui (diminuzione del quadrante nascosto) e la proattività rispetto agli ambiti in cui è possibile osare (diminuzione del quadrante ignoto).  

Ricordando sempre che, come affermava il filosofo danese Søren Kierkegaard: “È impossibile entrare in comunicazione con gli altri senza aver preventivamente trovato se stessi”.

 

Riferimenti:  

Luft J.Introduction à la dynamique des groups, Toulouse, 1968.

Pannitti A., Rossi F., L’essenza del coachingFranco-Angeli, Milano, 2012

Santucci U., Finestra di Johari, (art) pubblicato su Problem Setting.

Valentini A., Finestra di Johari per manager d’azienda, (art) pubblicato su PMI.it, 2011. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *