Il gioco: la sorgente motivazionale più forte

Da tempo oggetto di studio da parte degli psicologi, il gioco si presenta oggi come la chiave di volta per il raggiungimento del successo personale e professionale. Non solo, attraverso la sua funzione catartica (dal greco “catarsi”, liberazione) genera un aumento di produzione di endorfina in grado di favorire il benessere psicofisico e consente di stimolare ed accrescere la creatività, le abilità logiche e la capacità di problem solving. 

Possiamo definire il gioco come una rielaborazione creatrice: un processo attraverso il quale si uniscono i dati dell’esperienza per costruire una nuova realtà, rispondente alla curiosità e alle sfide del momento.  

 

Ricerche neuroscientifiche hanno recentemente confermato il potere del gioco, centro propulsore di ogni nostra attività. Infatti, attraverso le tecniche del neuroimaging, i ricercatori sono riusciti per la prima volta a studiare e a registrare le attivazioni cerebrali durante diverse forme di gioco.  

Consideriamo il caso delle costruzioni Lego. Quando costruiamo una determinata forma stimoliamo le abilità spaziali grazie alla rotazione mentale, ossia grazie alla capacità di valutare e visualizzare l’aspetto che avrà un oggetto a seguito di una rotazione.  

È stato dimostrato che, quando ci troviamo davanti allo stesso oggetto con due rotazioni diverse, il tempo necessario per decidere se i due oggetti siano lo stesso aumenta all’aumentare della disparità angolare e diminuisce nel caso in cui si siano svolti in precedenza giochi di costruzione. In altri termini, giochi di costruzione quali i Lego potenziano la nostra abilità spaziali. Ciò è possibile perché, durante queste attività ludiche, si attivano particolari regioni del cervello legate all’elaborazione motoria-spaziale in grado di esercitare ed affinare le nostre abilità.  

Il gioco facilita, inoltre, la consapevolezza di sé poiché, osservando il modo in cui operiamo durante il gioco, possiamo prender coscienza dei nostri schemi mentali abituali e delle strategie che utilizziamo nella vita professionale. Questo ci offre, conseguentemente, la possibilità di creare nuovi percorsi cognitivi e potenziare le nostre performance.  

In grado di stimolarci fino al raggiungimento degli obiettivi, rendendo piacevole ogni competizione e prova, il gioco diventa ad oggi la sorgente motivazionale più importante.  

 

Hai voglia anche tu di metterti in gioco? 

Esci dagli schemi e cambia prospettiva, trova una soluzione originale. 

I nove punti equidistanti che vedi qui sotto devono essere collegati da quattro linee rette tracciate una di seguito all’altra, ossia senza sollevare la penna dal foglio.  

 

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Riferimenti 

D’Isa L.: Psicologia, Hoepli, Milano, 2008. 

D’Isa L., Foschini F.: I percorsi della mente, Hoepli, Milano, 2008. 

Degano E.: Quando giocare ti cambia il cervello, (art) pubblicato su Oggiscienza, 2016. 

Fissler P.: Educational game for brain health, (art) pubblicato su Froniers in Psychology, 2015. 

Huizinga J.: Homo Ludens, Il Saggiatore, Milano, 1972. 

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