Embodied Cognition

Il termine Embodied Cognition racchiude in sé una molteplicità di ambiti: dal tema del sé corporeo all’affordance, dall’intelligenza artificiale allo studio dei sistemi cibernetici. Tutte queste tematiche sono accomunate da ciò che si cela dietro questa espressione, ossia dall’idea che gran parte dei processi cognitivi esistono a partire dall’esperienza corporea.  Di fatti, recenti ricerche neuroscientifiche hanno mostrato interessanti legami tra le funzioni cognitive superiori ed il sistema sensomotorio umano. 

La portata rivoluzionaria di queste ricerche è significativa: per anni, in ogni ambito – compreso quello professionale – ci siamo basati sulla scienza cognitiva classica, centrata sull’importanza e sull’attività della mente. Ora, il paradigma sta cambiando ed alla mente si sta affiancando un nuovo protagonista: il corpo. Esso, infatti, non solo gioca un ruolo fondamentale nella percezione di noi stessi e del nostro lavoro, ma è anche indispensabile per la nostra attività cerebrale.    

La rappresentazione corporea che agisce, conseguentemente, sulla nostra rappresentazione mentale della realtà, è composta da due elementi fondamentali:  

Il senso di Agency: la sensazione di aver generato/causato una determinata azione. 

– Il senso di Ownership: la sensazione di appartenenza del nostro corpo, sia che si mettano in campo azioni volontarie sia che esse siano involontarie. 

L’interazione tra il nostro corpo e gli oggetti presenti nel sistema circostante modifica e, in alcuni casi determina, la nostra percezione. Come affermava il sociologo canadese Marshall McLuhan: “Modelliamo i nostri strumenti e da allora in poi i nostri strumenti ci modellano”. Questo perché, secondo la teoria dellEmbodied Cognition, il nostro pensiero non si limita al cervello ma si estende e si basa anche sulle parti del nostro corpo, le quali, entrando in contatto con gli strumenti esterni, li assorbono nel proprio apparato cognitivo e generano un impatto rilevante su di noi: sul nostro sistema motorio, sulla nostra percezione cinestetica, sulla nostra concettualizzazione della realtà.  

D’alto canto, come affermava lo psicologo Abraham Maslow: “se l’unico strumento che abbiamo a disposizione è un martello, possiamo trattare tutto come se fosse un chiodo”.  

 

Riferimenti:  

Ballatore A.; Embodied Cognition – thinking with things, (art) pubblicato su State of Mind, 2013. 

Borghi A., Caruana F.Embodied Cognition: una nuova psicologia, (art) pubblicato su Giornale Italiano di Psicologia, 2013.  

Lombardo C., Ripensare la natura della cognizione: l’importanza del corpo in robotica, (art) pubblicato su State of Mind, 2018.  

Wilson R. A., Foglia L.; Embodied Cognition, The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Edward N. Zalta, 2011.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *